Che fare?
Nella colonna qui a destra ci sono i link a diversi siti e blog. Sono link datati, che attualmente non sono più raggiungibili, sono stati chiusi o non sono aggiornati da tempo. Diciamo che li lascio qui per ricordo, per non dimenticare le relazioni che questo mio blog ha avuto molti anni fa. Le cose sono cambiate. Sono tanto cambiate e non in meglio. Ma non possiamo farci granché. I social non sono come i blog. Vanno bene per i telefonini e per le persone frettolose che si illudono di stare in contatto. Sono un ottimo mezzo per chi vuole manipolare o pubblicizzare qualcosa o qualcuno. Vanno meno bene per chi vuole pensare, riflettere o documentare la propria “visione”. Comunque hanno vinto.
Se ora guardo i miei link che rimandano a pagine vuote, mi sento un vecchio arnese del web. E mi chiedo: che fare? Che fare di questo blog? Che fare di diverso da quello che ci tocca fare oggi sui social? Niente? Non c’è niente che si possa fare?
ProPublica is Hiring a Reporter to Cover the Intersection of Cyber and National Security
Si trovano solo lavori “impossibili”.
ProPublica is an independent, non-profit newsroom that produces investigative journalism in the public interest.
Trump’s fake-news presidency – The Washington Post
A Ponzi scheme?
“His array of impossible promises and false claims has all the appearances of a Ponzi scheme.”
Sorgente: Trump’s fake-news presidency – The Washington Post
American Civil Liberties Union
“The American Civil Liberties Union (ACLU) is a national organization that works daily in courts, legislatures and communities to defend the individual rights and liberties guaranteed by the Constitution and laws of the United States.”
Il lavoro non manca.
Sorgente: American Civil Liberties Union
Βαρουφάκης
L’avrete notato. Il ministro delle finanze greco Varoufakis non lascia indifferenti: a giudicare dalle dichiarazioni dei politici, dai titoli di stampa e TV, dai commenti in Rete e dalle chiacchiere da salotto, il ministro evoca sentimenti estremi e pochissimo pensiero ben documentato. Viene considerato un genio oppure uno scemo, un eroe del popolo oppure un borghese narciso, un raffinato stratega oppure un pivello arrogante. E così via. Ammettiamolo. Sia per un intellettuale che per un politico, questo tipo di reazione rappresenta un segno di rilevanza personale e di vitalità della propria azione. Magari durerà poco ma, finchè dura, Varoufakis sa che non sarà affatto irrilevante.
Ma si dirà: starà facendo gli interessi del suo paese o di sé stesso (ammesso che un politico non faccia sempre tutte e due le cose)? Fintanto che le reazioni saranno improntate ai sentimenti estremi di idealizzazione e di denigrazione, non lo si potrà capire veramente. Se lasciassimo da parte per un poco le battute, le camicie e le schermaglie polemiche, si potrebbe forse cominciare a guardare alla concreta azione di governo del ministro, di cui non sappiamo nulla, e non a caso. Tutti vanno dietro alla cattiva stampa di cui gode, per prendere partito pro o contro, senza preoccuparsi minimamente di sapere cosa combina. Tutti proiettiamo su Varoufakis le nostre paure o le nostre speranze e così perdiamo di vista quello che probabilmente sta provando a fare per i greci.
Ma intendiamoci, già solo il fatto di non aver accettato supinamente le richieste politiche della troika rende il ministro un difensore degli interessi del popolo greco. Forse sta sbagliando, ma è evidente che sta esercitando il proprio ruolo con coerenza e intransigenza, atteggiamento che non gli viene perdonato proprio in ragione delle difficoltà economiche gravissime del suo paese. Nell’ottica delle istituzioni finanziarie sovranazionali, la Grecia non può più permettersi di decidere autonomamente una politica economica, mentre per Varoufakis è necessario riformulare le competenze delle istituzioni, proprio per garantire la “democraticità” delle decisioni a livello nazionale. Lo so, sembra tanto un dialogo tra sordi. Si tratta comunque di un conflitto politico importante e complesso, lontano anni luce dalle nostre proiezioni, come anche dalle vistose distrazioni propagandistiche dei media.
E dunque, cosa se ne può pensare di questo professore prestato alla politica per tenere i cordoni di una borsa vuota? Mi sembra presto per dirlo. So che mai prima d’ora avevo avuto tanta curiosità verso un ministro delle finanze greco. So che, ad ascoltarlo, si imparano parecchie cose. So che non piace a quelli che non mi piacciono. Non so altro, ma tanto mi basta per stare idealmente dalla sua parte e per sperare in un improbabile lieto fine.
Yanis Varoufakis
Yanis Varoufakis | thoughts for the post-2008 world.
L’uomo del giorno. E le idee di una nuova alba.
John Berger
Numero monografico dedicato a John Berger. Procuratevelo.
Gentrificazione | PAESAGGI MUTANTI
Gentrificazione. Una brutta parola per una cosa ancor più brutta?
Periodic Table of Typefaces
Periodic_Table_of_Typefaces_large.jpg 3.150×2.100 pixel.
Elementi del linguaggio.
La potenza del falso | aut aut
359/2013 La potenza del falso | aut aut.
Ed ecco una lettura in tema “omniaficta”. Mi procuro il cartaceo.